A luglio 2011 è entrata in vigore la
direttiva 2009/48/CE che definisce nuove regole di sicurezza sulla
costruzione di giocattoli, tra cui il limite di ftalati, sostanze
plastiche pericolose per inalazione sopra un certo livello, (0,1
per cento). Per controllare che rispettino queste regole i giocattoli vengono pensati con certe regole e testati con diverse metodologie a seconda dei materiale e dell'uso finale.
In progetto. Già in fase di progetto e prototipo
si tengono in conto i requisiti di sicurezza: bordi non taglienti,
punte non acuminate quindi arrotondate, niente pezzi piccoli. Tutti i prodotti destinati all'infanzia infatti devono
essere conformi alle normative della Comunità europea, cioè devono
essere sicuri. Perciò prima di essere messi in vendita devono
passare dei controlli fatti da enti di certificazione che testano le
caratteristiche fisiche e meccaniche del giocattoli: resistenza agli
urti, infiammabilità e robustezza. Qui, in laboratorio, attraverso macchinari e
procedimenti degni dei crash test, coi giocattoli ne combinano di tutti i colori, per
vedere resistono alla furia dei bambini: per esempio vengono
lanciati ad alta velocità o tirati e torti per controllare che non
si rompano o resistano fino a determinati valori di legge.
Test di torsione su un peluce |
Sotto tortura. I peluche, e tutti
i giocattoli infiammabili, vengono posti a contatto con una piccola
fiamma per 3 secondi, misurando la velocità di propagazione del
fuoco.
Di Tricicli e carretti invece
viene testata la resistenza al peso e agli urti caricandoli con un
peso da 25 a 50 kg: per superare la prova non devono cedere per
almeno 5 minuti o ribaltarsi quando vengono inclinati di 10 gradi.
Vengono anche spinti per 3 volte contro una barriera alla velocità
di 7 km=h: dopodichè non devono rompersi e se si rompono non devono
produrre bordi taglienti o spuntoni. Per testare i materiali ci si
affida a prove di tossicità fatte in laboratorio, dove si simulano
situazioni di prolungato contatto con la saliva e i succhi gastrici
dopo l'eventuale ingestione e si controlla tramite analisi chimiche
che non contengano piombo e arsenico.
Macchine che simulano comportamenti umani. Per farlo non si usano
naturalmente bambini veri, ma strumenti che simulano parti del corpo. Per controllare che i pezzi di un gioco non
siano ingeribili c'è una macchina a forma di cilindro, grande quanto la gola di un
bambino sotto i tre anni. Un altro macchinario simula il dito di un bimbo di
due anni per vedere se in un giocattolo le parti “pericolose”
come le viti sono raggiungibili. C'è persino la macchina che simula
il potere di aspirazone, cioè il naso, per controllare
che parti del giocattolo non si possano inalare.
Link: http://www.satra.co.uk/, ente di certificazione britannico, da cui sono state prese le foto.
Questo elefante non supera il test di infiammabilità. |
Link: http://www.satra.co.uk/, ente di certificazione britannico, da cui sono state prese le foto.