giovedì 4 aprile 2013

Come vengono testati i giocattoli?

A luglio 2011 è entrata in vigore la direttiva 2009/48/CE che definisce nuove regole di sicurezza sulla costruzione di giocattoli, tra cui il limite di ftalati, sostanze plastiche pericolose per inalazione sopra un certo livello, (0,1 per cento). Per controllare che rispettino queste regole i giocattoli vengono pensati con certe regole e testati con diverse metodologie a seconda dei materiale e dell'uso finale.
Test di torsione su un peluce
In progetto. Già in fase di progetto e prototipo si tengono in conto i requisiti di sicurezza: bordi non taglienti, punte non acuminate quindi arrotondate, niente pezzi piccoli.  Tutti i prodotti destinati all'infanzia infatti devono essere conformi alle normative della Comunità europea, cioè devono essere sicuri. Perciò prima di essere messi in vendita devono passare dei controlli fatti da enti di certificazione che testano le caratteristiche fisiche e meccaniche del giocattoli: resistenza agli urti, infiammabilità e robustezza. Qui, in laboratorio, attraverso macchinari e procedimenti degni dei crash test, coi giocattoli ne combinano di tutti i colori, per vedere resistono alla furia dei bambini: per esempio vengono lanciati ad alta velocità o tirati e torti per controllare che non si rompano o resistano fino a determinati valori di legge.
Sotto tortura. I peluche, e tutti i giocattoli infiammabili, vengono posti a contatto con una piccola fiamma per 3 secondi, misurando la velocità di propagazione del fuoco.
Di Tricicli e carretti invece viene testata la resistenza al peso e agli urti caricandoli con un peso da 25 a 50 kg: per superare la prova non devono cedere per almeno 5 minuti o ribaltarsi quando vengono inclinati di 10 gradi. Vengono anche spinti per 3 volte contro una barriera alla velocità di 7 km=h: dopodichè non devono rompersi e se si rompono non devono produrre bordi taglienti o spuntoni. Per testare i materiali ci si affida a prove di tossicità fatte in laboratorio, dove si simulano situazioni di prolungato contatto con la saliva e i succhi gastrici dopo l'eventuale ingestione e si controlla tramite analisi chimiche che non contengano piombo e arsenico.
Questo  elefante non supera il test di infiammabilità.
Macchine che simulano comportamenti umani. Per farlo non si usano naturalmente bambini veri, ma strumenti che simulano parti del corpo. Per controllare che i pezzi di un gioco non siano ingeribili c'è una macchina a forma di cilindro, grande quanto la gola di un bambino sotto i tre anni. Un altro macchinario simula il dito di un bimbo di due anni per vedere se in un giocattolo le parti “pericolose” come le viti sono raggiungibili. C'è persino la macchina che simula il potere di aspirazone, cioè il naso, per controllare che parti del giocattolo non si possano inalare.

Link: http://www.satra.co.uk/, ente di certificazione britannico, da cui sono state prese le foto.