giovedì 28 febbraio 2013

Con quanti nomi è chiamato dio nella Bibbia?

Nell’Antico Testamento il nome che ricorre più frequentemente è Yhwh (6800 volte), ed è considerato il nome proprio di Dio, perché così egli si rivela a Mosè nel libro dell’Esodo (3:14): “Io sono colui che è”. Yhwh ha la stessa radice del verbo essere (hawah in ebraico antico), ma la sua pronuncia è incerta, perché la lingua scritta ebraica non ha consonanti. Yahweh è l’ipotesi più accreditata e si ritiene che derivi dalla pronuncia samaritana del nome divino (in greco Jabe). L’italiano Geova deriva dal latino Jehova, e sarebbe il risultato della vocalizzazione fatta ad opera dei Masoreti, i rabbini ebrei che inserirono nel tetagramma le vocali di Adhonay, “mio Signore”. Il risultato, Yhowah, sarebbe servito agli ebrei, che non pronunciano il sacro nome di Dio per precetto, per ricordarsi di sostituirlo con Adhonay (compare 400 volte). Elohim, che troviamo nel primo verso della Genesi (“In principio Dio creò il cielo e la terra.”) è molto più frequente (2500 volte): è il plurale di “el”, che significa potente, e indica la forza creatrice della Trinità. Altri attributi frequenti: Dio onnipotente (El Shaddaj), l’Altissimo (El Elyon), Dio d’Israele (El-Elohè-israel), Dio eterno (El-olam) Dio padre (Abba). Nel nuovo testamento Yahweh non compare mai, ma sono molto frequenti il Signore (Kyrios in greco), il Nome, e l’Eterno. La versione francese della Bibbia di Gerusalemme, redatta nel 1955 ad opera dei domenicani, sostituisce Yahweh con gli altri epiteti, di cui il più frequente è il Signore. La stessa cosa, per rispetto verso gli Ebrei, tendono a farla le altre traduzioni moderne della Bibbia.


In collaborazione con:
Jean Louis P. Ska, biblista del Pontificio Istituto Biblico di Roma.

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