Per creare un’immagine in ASCII art
si può usare un semplice programma di scrittura, come Word. Per
prima cosa si sceglie un font, di solito uno a larghezza fissa, cioè
con tutti i caratteri larghi uguali come il Courier o il Lucida
Console, per facilitare la costruzione della figura. Poi si procede a
disegnare contorni, spazi e rilievi agendo sulla formattazione del
testo: per esempio per creare le zone d’ombra di un volto le
lettere devono essere molto vicine, mentre nelle zone di luce, come
occhi o guance è meglio che siano ben distanziate. Anche la scelta
delle lettere è importante: per le pupille sono adatte le lettere
tonde, come le “o” o le “@”, mentre i contorni hanno bisogno
di caratteri stretti, verticali come “i”, “/” , “|”, e
orizzontali come “_”, “^”, ”,” o “.”.
Storia È di fatto l’evoluzione
dell’arte tipografica, di cui un primo esempio è il topo disegnato
con le lettere pubblicato nel libro “Alice nel paese delle
meraviglie” del 1865. In seguito, con la comparsa della macchina da
scrivere e delle telescriventi si organizzano numerosi concorsi di
disegni creati con i caratteri, come la Farfalla di Flora
Stacey, del 1898. A metà degli anni ‘60 l’avvento del computer
favorì l’ASCII art: all’epoca infatti non esistevano i programmi
di grafica, e si utilizzavano i caratteri anche per costruire
diagrammi, grafici e disegni elementari, come gli emotycons,
tutt’ora attuali. Due raccolte dal titolo “Silly Cows” e “Spy
at the wall” sono considerate le prime opere in ASCII art.
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