È un oggetto di manifattura tipico degli Indiani d’America, che viene appeso sopra i letti per trattenere gli incubi della notte. Nella lingua della tribù dei Chippewa acchiappasogni si dice asabikeshiinh, cioè ragnatela: è infatti costituito da una rete fissata all’interno di un cerchio in salice, sul quale vengono appesi oggetti simbolici o di abbellimento, come piume e perline.
La
prima testimonianza scritta sull’esistenza di quest’oggetto
risale al 1929, quando la studiosa Frances Densmore descrisse un
cerchio magico in cui era tessuta una rete, usato dai Chippewa per
catturare i demoni.
Esistono
molto leggende sulle origini dell’acchiappasogni anche se quelle
reali rimangono incerte. Secondo una leggenda dei Chippewa per
esempio la Donna della Medicina ordinò alle giovani madri del suo
villaggio, preoccupate perché gli incubi continuavano a disturbare
il sonno dei loro piccoli, di tessere una rete attorno a un cerchio
di acero con uno spago urticante, lasciando al centro un’apertura,
e di colorarla di rosso con le erbe sacre. I sogni dello Spirito
Benefico sarebbero volati dalle piume magiche attaccate al cerchio
nel sonno dei bambini attraverso il buco al centro, mentre quelli
dello Spirito Cattivo sarebbero rimasti imprigionati nella rete, per
scomparire alle prime luci del giorno.
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