Il termine comparve per la prima volta
nel 1980, come titolo di un racconto scritto da Bruce Bethke che così
definiva i suoi personaggi cibernetici e punk, e in breve divenne un
genere artistico a carattere fantascientifico molto in voga. I
protagonisti dei racconti cyber vivono intorno al 2020 in un mondo
decadente iper-tecnologico e utilizzano le loro conoscenze
informatiche come strumento di lotta sociale contro un sistema
governato dalle multinazionali. Evoluzioni tecnologiche, intelligenza
artificiale e potenziamento del corpo umano sono le armi principali
dei cyberpunk. Alcuni temi comuni del mondo cyberupunk: un linguaggio
che mischia gergo da strada con termini tecnologici; il cyberspazio,
un mondo virtuale dove i protagonisti si rifugiano dalla società
nichilista in cui vivono; lo sprawl, la periferia delle grandi città
dove vivono i cyberpunk e tutti i rifiuti della società; accessori
tecnologici che potenziano le caratteristiche fisiche e cerebrali del
corpo umano.
Alcuni libri famosi: Neuromante
di William Gibson), Isola nella rete di Bruce Sterling, Halo
di Torn Maddox, Snow Crash di Neal Stephenson.
Il cyberpunk oltre quello letterario
interessa altri campi, come della musica generalmente
tecno-commerciale, del cinema, ad esempio i film Blade Runner o il
più recente Matrix, e della moda: indumenti dark e metal, occhiali a
specchio o giacche in pelle danno l’idea del futurismo e
sopperiscono alla mancanza nel mondo reale di accessori tecnologici
indossabili.
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