In
tempi meno recenti fu soppressa altre volte: nel 1786 il Granducato
di Toscana fu il primo paese al mondo ad abolire la pena capitale e
la tortura. Nel Regno d’Italia invece restò in vigore fino al 1889
quando fu abolita dal nuovo Codice Penale. Non era però di fatto più
praticata dal 1877, l’anno dell’amnistia generale voluta da
Umberto I di Savoia.
Nel
1926 però fu reintrodotta da Benito Mussolini per i crimini contro
il governo e la famiglia reale. Quattro anni dopo il codice penale
Rocco la estende ai reati gravi comuni.
L’ultima
condanna a morte fu eseguita mediante fucilazione il 4 marzo 1947
alle Basse di Stura vicino a Torino, a danno di tre autori di omicidi
a scopo di rapina.
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