giovedì 28 febbraio 2013

Cos’è il sufismo?

Gatto in meditazione, da Miaoo.it
Il sufismo è una forma di meditazione ascetica legata alla cultura islamica e all’insegnamento del Corano. La parola sufismo ha tre possibili origini: da "ahl us-Suffa", ("quelli della veranda"), cioè i compagni del Profeta che avevano rinunciato a tutto per vivere con lui; da Suf, la lana del saio che portavano i primi asceti che vivevano nel deserto; da safa, la purezza interiore oggetto della ricerca mistica. Il primo teologo sufi fu Hasan al-Basri (700 d.C. circa), che predicava la rinuncia alle ambizioni mondane, ma le prime forme di misticismo, derivate anche da influenze cristiane, sono associate al nome di una irachena, Râbiah al-Adawiyyah (fine 700). Queste tendenze sufiste furono condannate dalla maggior parte dei teologi musulmani, che consideravano l'amore mistico per Dio un indecente abbassamento della divinità al livello umano. Il filo comune alle scuole di pensiero sufi e alle 39 confraternite attualmente esistenti è l’approfondimento interiore dei precetti religiosi. Nelle confraternite si tende a creare un rapporto molto stretto tra discepolo e maestro, che affrontano insieme le fasi dell'ascesi (pentimento, stato di gioia e purezza, estinzione dell’Io in Allah). Per raggiungere lo stato di trance mistica i sufisti ricorrono ad alcune tecniche respiratorie, danze simboliche, ripetizione del nome o degli attributi di Dio. Queste pratiche, assieme al culto dei santi, spesso ancora in vita, in passato furono oggetto di persecuzione, perché considerate estranee all'ideologia islamica tradizionale.

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