giovedì 28 febbraio 2013

Perché ci si lava i denti con il dentifricio?

Lavarsi i denti con l’acqua non basta, perché per rimuovere le macchie sono necessarie sostanze collose e abrasive, contenute nel dentifricio. Una di queste è il solfato di sodio, che grazie all’azione sfregante dello spazzolino si attacca bene alle macchie per poi rimuoverle del tutto. Il dentifricio contiene anche altre sostanze indispensabili per l’igiene orale, per esempio gli agenti con proprietà antisettiche che prevengono la carie, come il fluorato di sodio o lo zinco, aromi come la menta per correggere l’alitosi e sostanze ad effetto benefico e protettivo come le vitamine e il calcio, spesso di origine animale. Per i vegetariani però esistono in commercio anche dentifrici che contengono solo calcio vegetale, cioè estratto dalla frutta.
Storia. L’inventore del dentifricio è considerato Scribonius Largus, un medico romano che nel I sec. d. C. mise a punto il primo miscuglio dedicato all’igiene orale: aceto e sale come antisettici, miele e schegge di vetro come agenti abrasivi. In realtà i primi dentifrici risalgono agli antichi Egizi, che nel IV sec. a. C. mescolavano insieme sale, pepe, foglie di menta e fiori di iris. I Romani invece usavano composti a base di urina umana, per le sue proprietà antisettiche. Ma è solo nel 1800 che l’abitudine al dentifricio prende piede: una pasta a base di sale, calcio, carbone e polvere di mattoni. I dentifrici moderni compaiono all’inizio del ‘900, in tubetti simili a quelli per i colori a tempera.

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