In
Europa i
primi telefoni arrivavano dall’America, e con loro anche i primi
operatori che si occupavano dei collegamenti. Per questo ancora oggi
in Francia si dice “Allo”, in Spagna “Hola”, in Cina “Wei”
e in Giappone “Moshi moshi”. Tuttavia alcuni paesi seguono altre
regole: in Germania si risponde dicendo come prima cosa il proprio
cognome, in Inghilterra anche, oppure pronunciando il proprio numero
di telefono, in Olanda al cognome si aggiunge il nome, in Russia si
usa il francese “Allo” ma anche “Da”, cioè “si”, in
Messico si dice spesso “Bueno” e in Spagna “Diga”, cioè
“Parla pure”. Le risposte telefoniche più affettuose sono
quelle dei Paesi arabi, dove come prima cosa ci si augura una
giornata piena di bene e protetta da dio.
giovedì 28 febbraio 2013
Perché in Italia al telefono si dice “pronto” e negli altri paesi “ciao”?
Generalmente
i modi di rispondere al telefono derivano dalle formule che usavano i
primi operatori telefonici. In Italia, quando il collegamento tra due
interlocutori si attivava l’operatore avvertiva quello che aveva
chiamato dicendo appunto: “Pronto!”, cioè “la connessione è
pronta, puoi iniziare a parlare”. Negli Stati Uniti si risponde
dicendo “Hello?” in tono interrogativo, come per dire “Si, chi
parla?”. Alexander Graham Bell che brevettò il telefono nel 1876,
nei suoi primi esperimenti chiamava: “Ahoy ahoy!”, per capire se
qualcuno dall’altra parte del filo riusciva a sentirlo, come a
dire: “C’è qualcuno?”. “Ahoy”, da cui deriva “Haloo” e
poi “Hello”, era anche il segnale d’imbarco per i passeggeri
che aspettavano una nave. Nel 1877 Thomas Edison, in una lettera al
presidente della Compagnia del Telegrafo di Pittisburgh scrisse che
secondo lui il modo migliore di rispondere al telefono era proprio
“Hello”. Il suo consiglio fu sicuramente seguito, tanto che nel
1899 le operatrici telefoniche erano soprannominate “Hello girls”.
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